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FEUILLETON, 3/7
Medico distante, medico egocentrico
I MEDICI CHE MALTRATTANO, TERZO EPISODIO

20 juillet 2011

Riassunto degli episodi precedenti.
Un medico è una persona come tutte le altre. Certi medici, tuttavia, maltrattano i pazienti in maniera sistematica (volontariamente o no). A parte le situazioni di stress, non è accettabile che un medico si comporti in maniera spiacevole, brutale, autoritaria, intrusiva o insultante. Non si può assolutamente tollerare il maltrattamento sistematico (a gesti o parole). Alcuni medici possono assommare più comportamenti “maltrattanti”. Se conoscete altri archetipi di medici che maltrattano, le vostre testimonianze sono le benvenute.
Dopo i medici con burn-out e i medici fobici, prodotti/vittime della società che li circonda e/o della loro formazione, parliamo un po’ di quei medici il cui comportamento esprime la loro personalità : Il medico silenzioso ed il medico egocentrico.



Leggi gli episodi precedenti :

1. Il maltrattamento è un abuso di potere

2. Medico fobico, medico con burn-out

Questo articolo è la traduzione di : Médecin distant, médecin égocentrique (Articolo del 2 Luglio 2011)

Il medico silenzioso e/o distante-indifferente

Essere medico significa condividere le proprie conoscenze coi pazienti per aiutarli a soffrire meno, o aiutarli a comprendere perché soffrono e come fare a soffrire meno. Quando ci si lamenta di un medico, dicendo che è silenzioso, in fin dei conti ci si lamenta del fatto che non risponde alle nostre domande... tanto più che andiamo da lui pensando di avere delle risposte !

Un medico sempre silenzioso, che si rifiuta di rispondere, spiegare o giustificare le sue decisioni si de-qualifica come professionista della salute : non è fedele alla sua missione.

Il medico che non risponde adotta un comportamento di fuga e in genere evita anche il vostro sguardo. Ascolta i vostri problemi con un orecchio solo, o vi visita con distacco. Borbotta fra se e se. Non esprime un parere che sia uno. Si precipita sul suo ricettario e vi allunga, svelto, una ricetta...

I medici silenziosi solo raramente sono aggressivi. Il silenzio è da leggersi come sintomo di difesa, di protezione. Significa : non so cosa rispondervi, o non voglio rispondervi.

Tuttavia, se è una costante, il silenzio può anche essere sintomatico di un medico fobico, che si “esprime” in questa maniera (vedi l’articolo precedente).
Se il silenzio è "selettivo", quando solo alcune domande non ricevono una risposta (e le altre sì), forse il medico si sente "attaccato", o magari è un sintomo di distacco/disprezzo, indifferenza... e volte anche di inquietudine.

Un medico non è in grado di rispondere a tutte le domande, è chiaro. Tuttavia, quando è incerto fra più diagnosi il minimo che possa fare è dirlo chiaro e tondo al paziente e spiegargli il motivo dei suoi dubbi. Così facendo il paziente (che è il primo interessato) può capire il motivo di certe decisioni (esami complementari, inizio/sospensione di una terapia, richiesta di un secondo parere...).
Un medico può essere distante, indifferente o "fregarsene" perchè ha dei problemi personali (capita a tutti). Questo può accadere, ma solo di tanto in tanto...
Se è un atteggiamento sistematico (ogni volta che lo vedete) forse il medico si annoia (che cambi mestiere !), ha problemi di coppia/familiari/economici (ha altre gatte da pelare...) e/o rischia il burn-out...

Cosa fare ?

La prima cosa (e la più semplice) è questa : restate seduti tranquillamente e RI-fategli la domanda. RI-domandate delle spiegazioni aspettando tranquillamente che le risposte arrivino. Forse il medico si irriterà di più, ma capirà che non se la può cavare così.
Altri rimarranno in silenzio assumendo un atteggiamento ostile. In questo caso avete il diritto di andarvene e di non tornare mai più.

Altri vi diranno che sono preoccupati e sputeranno il rospo.

Altri ancora si incazzerano ed esploderanno... e in questo caso è meglio che vi alziate tranquillamente e ve ne andiate.

Ricordatevi : il medico non morde, non siete dei prigionieri nel suo studio/ambulatorio e non dovete pagarlo se non ha svolto la sua funzione.

In ogni caso : non andatevene se non avete insistito perché parli. Non accontentatevi del suo silenzio.

Se nonostante le vostre insistenze non otterrete niente di buono una volta tornati a casa scrivetegli/le che non tornerete mai più da lui, spiegando il perché.
(L’ultimo articolo di questa serie conterrà dei consigli per scrivere una lettera di questo tipo, indicando a chi inviarla... anche qualora vogliate procedere ancora più "seriamente").

Il medico egocentrico

È una figura quasi caricaturale... ma mi è stato descritto così tante volte che non deve essere un personaggio poi così raro !

Quando gli si parla, non appena si accenna a un problema personale, familiare o professionale non direttamente legato al motivo per cui siamo andati da lui, il medico ne approfitta per parlare di se stesso. Se gli dite, ad esempio : « Ho dei problemi con mio figlio », la sua risposta sarà : « Ah, se solo sapeste i problemi che io ho/ho avuto col mio » a cui fa seguito una lunga tirata autobiografica. O ancora : « Non vado più d’accordo con mio marito » ...e il medico si scatena : « e io con mia moglie ? ... ma ditemi un po’... voi siete una donna, forse potreste spiegarmi... »

In queste occasioni il paziente ha la precisa sensazione di un ribaltamento di ruoli : è il medico che gli domanda ascolto.

Stessa cosa con il medico (spesso si tratta di uno specialista che lavora all’ospedale) che andiamo a vedere perchè è molto noto nella sua specialità... e che passa il tempo a raccontarvi dei suoi successi incredibili e dei pazienti che ha salvato, a auto-elogiarsi descrivendo i personaggi che ha incontrato o i viaggi che ha fatto mentre andava in giro a parlare per congressi internazionali...

Questo auto-incensarsi gli impedisce di ascoltare quanto avete da dirgli, è poco delicato e anche contrario all’etica :

 un medico non deve parlarvi con dovizia di particolari dei suoi altri pazienti (non vi interessa, e certo non vi piacerebbe parlasse degli affari vostri al paziente dopo di voi)

 non deve farsi della pubblicità da solo (sarete convinti solo quando vedrete che prende a cuore la vostra situazione)

 non deve stare lì ad "ascoltarsi parlare" (è solo una perdita di tempo).

Un medico che ascolta solo se stessi di de-qualifica come professionista della sanità.

Cosa fare ?

Un medico può essere egocentrico per natura e in maniera "cronica" (può essere un tratto della sua personalità), oppure solo occasionalmente perché non sta bene psicologicamente (capita a tutti).

Nel primo caso : scappate, non riuscirete a cambiarlo.
Nel secondo caso avete tutto il diritto di dirgli qualcosa del tipo : « Scusi dottore io vi ho parlato dei miei problemi perchè mi fa bene confidarveli... però non ho nessuna qualifica per ascoltare i vostri. Possiamo tornare al motivo per cui sono venuto da voi ? »

Se non ve la sentite, scrivetegli. Se ha una personalità egocentrica non vi risponderà, o lo farà in maniera altezzosa. Problema risolto.
Se si tratta di un medico che non sta bene, gli sarà utile : lo riporterà al suo ruolo di medico... magari si scuserà anche. Il vostro intervento non avrà che buone conseguenze sulle future visite.

(L’ultimo articolo di questa serie conterrà dei consigli per scrivere una lettera di questo tipo, indicando a chi inviarla... anche qualora vogliate procedere ancora più "seriamente").

Prossimo episodio : medico terrorista, medico soffocante, medico che critica.

Martin Winckler

(Traduzione di Matteo Coen)




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